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Firenze/Milano 24 settembre 2024. Venerdì 27 settembre alle ore 18,00, grazie all’ospitalità del Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano, nella prestigiosa sede di Villa Necchi Campiglio a Milano (via Mozart 14) verrà presentato il volume: “Villa Vittoria. Una storia tutta da scrivere”, realizzato da Firenze Fiera in partnership con Le Gallerie degli Uffizi e l’Archivio di Stato di Firenze che accende i riflettori sulla storia della residenza fiorentina della famiglia Contini Bonacossi (oggi sede di Firenze Fiera), un tempo scrigno di ‘meraviglie’ e tesori d’arte collezionati da Alessandro Contini Bonacossi e da sua moglie, Erminia Vittoria Galli, che la resero non solo uno dei ‘salotti’ culturali più frequentati in città da artisti, collezionisti, critici e storici dell’arte ma anche ‘paradigma’ del design e gusto contemporaneo, grazie all’opera di Gio Ponti e Tomaso Buzzi incaricati, dal 1931 al ’34, di progettare gli arredi al secondo piano della villa, dove la famiglia abitualmente risiedeva.
Dopo i saluti istituzionali di Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano e quelli di benvenuto della dott.ssa Lucia Borromeo (Ufficio Valorizzazione del FAI), interverrà il presidente di Firenze Fiera, Lorenzo Becattini, Paola D’Orsi, Direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze, la storica dell’arte Lucia Mannini e Giovanni Contini Bonacossi, bisnipote di Vittoria Contini Bonacossi.
Il volume pubblicato da Polistampa – Leonardo Libri di Firenze in italiano e inglese con un ricco apparato fotografico e documenti inediti, è diviso in tre parti: nella prima viene ripercorsa la storia della villa e della famiglia Contini Bonacossi alla luce di nuovi studi e testimonianze con contributi di Daniela Fattori e Silvia Sinibaldi dell’Archivio di Stato di Firenze, di Giovanni Contini Bonacossi, (bisnipote di Vittoria) e dello storico dell’arte Daniele Galleni. La seconda parte del libro ospita gli studi condotti per la mostra “Vittoria Contini Bonacossi, i Diari” curata da Daniela Fattori e svoltasi nel novembre 2021 alla Limonaia di Villa Vittoria, mentre nella terza parte sono pubblicati gli atti del convegno “Vittoria Contini Bonacossi, Gio Ponti e un capolavoro dell’arredamento italiano del Novecento” (Sala Verde, 18 novembre 2021) con contributi di personalità del mondo della cultura, fra i quali l’ex direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, Enrico Colle, direttore del Museo Stibbert, Lucia Mannini e Chiara Toti degli Uffizi. A chiusura del volume il saggio di Massimo Ruffilli sulla nuova “Destinazione e destino di Villa Vittoria a Firenze” a sede del Centro Internazionale dei Congressi di Firenze istituito nel 1965, con la costruzione dell’Auditorium da 1000 posti su progetto dell’architetto Pierluigi Spadolini, inaugurato nel 1969.
“Grazie a Firenze Fiera, alle Gallerie degli Uffizi e all’Archivio di Stato di Firenze per aver reso possibile la realizzazione di questo volume che ci ricorda quanto le città di Milano e Firenze siano accomunate da un patrimonio culturale che continua a ispirarci; e grazie al FAI per il lavoro costante di tutela e valorizzazione del patrimonio che rende accessibili a tutti luoghi come Villa Necchi Campiglio – ha dichiarato Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano -. Come Villa Vittoria a Firenze, Villa Necchi Campiglio non è solo un gioiello architettonico, ma un luogo intriso di memoria e creatività, un simbolo di quella Milano che ha sempre saputo valorizzare il dialogo tra arte, storia e contemporaneità. Il legame che unisce queste due residenze si riflette nella figura di Tomaso Buzzi, che ha contribuito a trasformare entrambe in autentiche icone del design italiano del Novecento. Questo evento rappresenta anche un’occasione importante per riflettere sul ruolo delle dimore storiche come centri di cultura e di scambio intellettuale, capaci di continuare a parlare al presente”.
“Le affascinanti storie di Villa Vittoria e di Villa Necchi – ha affermato Lucia Borromeo dell’Ufficio Valorizzazione del FAI – si intrecciano più di quanto possa sembrare. Il punto di incontro più significativo è rappresentato dalla figura di Tomaso Buzzi, che lavora a entrambe le dimore. Nel caso milanese, l’architetto assume il delicato ruolo di proseguire l’opera del primo ideatore della villa, Piero Portaluppi, e, nell’arco di circa trent’anni, conferisce progressivamente agli ambienti interni un aspetto indiscutibilmente più avvolgente, tradizionale, riconoscibile e accogliente. In entrambi i lavori Buzzi mostra una rara abilità nel comprendere propensioni e aneliti dei committenti e nel rendere concrete le loro aspirazioni. C’è un altro punto di contatto tra le due ville: la scultura L’ospitalità di Arturo Martini (1931), il cui percorso collezionistico è stato abilmente tracciato dall’autrice del volume, Lucia Mannini.”
“La storia di Villa Vittoria – ha aggiunto Lorenzo Becattini presidente di Firenze Fiera – si ricollega a quella di questa dimora storica in quanto fu lo stesso Tomaso Buzzi (eclettico e geniale architetto e designer lombardo), che negli anni Trenta intervenne dapprima per lavori di ammodernamento nella villa dei Contini Bonacossi a Firenze e poi qui a Villa Necchi Campiglio, per opere di riallestimento di questa residenza, nel cuore di Milano”. “Oltre all’opera del Buzzi (del quale Villa Vittoria conserva ancora segni del suo intervento) – prosegue Becattini – c’è un altro punto che vorrei sottolineare che accomuna le due ville, circondate entrambe da un ampio giardino e ubicate nel cuore di grandi città come Milano e Firenze: la forte impronta lasciata nella loro gloriosa storia da donne decise, carismatiche e amanti dell’arte come Vittoria Contini Bonacossi e le due sorelle Necchi, che donando nel 2001 la loro Villa al FAI, hanno permesso di aprire alla fruizione di tutti questo luogo unico, permeato di cultura e bellezza”.